da Daniela Di Leo Naturopata | Ott 4, 2018 | Ayurveda, Chakra, News, Olistico, Tantra, Yoga
Matangi Mudra o gesto della Dea Matangi
Questo Mudra simboleggia il rapporto con la Dea Madre.
Mudra (in sanscrito: मुद्रा) significa letteralmente “sigillo”, “marchio” o “gesto”, è un gesto simbolico usato nei rituali tantrici sia di tradizione induista che buddhista. I mudra vengono eseguiti con le mani, assumono un valore simbolico, rituale ed energetico, stimolano diverse parti del corpo e migliorano l’ossigenazione cellulare e l’energia vitale.
Nello Yoga i Mudra si utilizzano per facilitare la canalizzazione ed il flusso dell’energia nelle mani e di tutto il corpo. La pratica dei Mudra permette di aumentare notevolmente la concentrazione e di portare lo sguardo all’interno. Alcune zone della mano sono infatti direttamente collegate a determinate aree del cervello, che inviano messaggi di attivazione e di sblocco del flusso di vitalità nelle aree del corpo. L’energia si libera e scorre, rimuovendo tossine ed armonizzando corpo e mente.
Come si praticano i Mudra
Nello Yoga ci si mette prevalentemente seduti nella posizione del loto o sempre a terra a gambe incrociate, e si utilizzano nella meditazione e nel respiro consapevole, per canalizzare il flusso del prana che scorre in tutto il corpo. Si utilizzano inoltre nella pratica Yoga durante le asana.
Oggi descriverò il Matangi Mudra o gesto della Dea Matangi
Questo Mudra simboleggia il rapporto con la Dea Madre.
Come si pratica
Unire le mani all’altezza dello stomaco, i palmi delle mani sono uno verso l’altro con le dita rivolte verso l’alto. Le dita della mano destra vengono intrecciate con quelle della sinistra, ad eccezione dei medi che restano dritti ed uniti.
I benefici del Mudra
Questo mudra rafforza l’apparato respiratorio in particolare nel plesso solare e equilibra le energie in questa zona. Stimola l’elemento legno, che è attribuito ad un nuovo inizio e all’elemento terra, ottimo da praticare in Autunno, che conferisce profondità alla vita. Il Mudra di Matangi coinvolge positivamente le attività di cuore, stomaco, fegato, duodeno, colecisti, milza, pancreas e reni.
Calma tachicardia, spasmi, ansia, migliora la digestione, rilassa il corpo e la mente e le tensioni del viso. Rilassa le tensioni interne legate alla digestione. Questo mudra rilassa anche i dolori diffusi nel corpo e le tensioni del viso.
Quando si pratica il Mudra
Praticare al bisogno, per tre o quattro volte al giorno per quattro minuti. Oppure durante la giornata quando si ha il desiderio di starsene un pò in silenzio con sé stessi e rilassarsi.
Articolo scritto da Daniela Di Leo Naturopata e Teacher Yoga
da Daniela Di Leo Naturopata | Ago 15, 2018 | Ayurveda, Yoga
Jala Neti Pratica Yogica – Lavaggio del Naso con la Lota Neti
E’un’efficiente tecnica yogica per eliminare impurità e tossine, liberando e ripulendo interamente le vie respiratorie.
Come si pratica il Jala Neti?
Occorrente: acqua potabile tiepida, sale integrale, ed una Lota Neti, (un recipiente simile a una teiera) può essere di plastica o di ceramica. Si riempie la Lota con acqua tiepida e salata, si introduce quindi il beccuccio nella narice destra, piegando la testa lateralmente sul lato sinistro, si respira con la bocca durante la procedura.
Ripetere la stessa operazione sul lato destro. L’acqua scorre all’interno della narice e fuoriesce dall’altra per forza di gravità.
Il lavaggio nasale deve essere praticato tutte le mattine appena alzati, prima di ogni altra pratica.
A cosa serve?
Irrobustisce le vie respiratorie superiori, rendendole immuni alle infiammazioni.
[vfb id=1]
da Daniela Di Leo Naturopata | Lug 16, 2018 | Alimentazione, Ayurveda, Erboristeria, Intolleranze Alimentari, Medicina Ayurveda, Naturopatia, News, Rimedi Naturali, Salute
Cardamomo
Giro volentieri dal dottor Turinese
Cardamomo, semi speziati e antiinfiammatori
Amomum Elettaria è una specie di pianta tropicale della famiglia delle Zingiberaceae, oltre ad essere il nome scientifico del cardamomo. Questa spezia era conosciuta in Europa fin dai tempi dei Greci e dei Romani, che lo utilizzavano per produrre profumi, ed è attualmente nota come la terza spezia più cara al mondo dopo zafferano e vaniglia.
La droga della pianta sono i semi, che tuttavia sono molto delicati. Infatti, una volta esposti all’aria perdono rapidamente il loro sapore: da qui la consuetudine di vendere i baccelli di cardamomo e non i semi isolati.
Pianta tipica dei paesi orientali, in Iran e India, il cardamomo verde è largamente utilizzato per la cura di infezioni ai denti e alle gengive, e per prevenire e curare malattie della gola, oltre che disordini digestivi e affezioni alle vie respiratorie.
Un uso tradizionale, che viene ripreso anche alle nostre latitudini è contro l’alitosi. Tale utilizzo è proprio dell’India, dove i semi neri del cardamomo sono spesso mischiati a foglie di betel e frutti di areca per formare un bolo che rinfresca l’alito e favorisce la digestione. Ma le proprietà del cardamomo vanno oltre questo utilizzo. Studi apparsi negli ultimi 2 anni ne ipotizzano un effetto ipolipidemizzante antiinfiammatorio e antiossidante, con miglioramenti anche sui parametri glicemici. A sostegno delle proprietà antiinfiammatorie ed antiossidante, alcuni studiosi hanno voluto somministrare 3g di cardamomo verde a pazienti in situazioni di pre-diabete. Dopo 8 settimane di trattamento si sono registrati una riduzione significativa di proteina C-reattiva, IL6 e di malonildialdiede.
Di più, uno studio indiano ha valutato l’efficacia del cardamomo per la riduzione della pressione sanguinea. Somministrando sempre 3g al giorno di cardamomo in pazienti al primo grado di ipertensione si è osservato una riduzione significativa sia della pressione sistolica, che diastolica con, in aggiunta un evidente aumento dell’attività fibrinolitica. Tuttavia, l’effetto ipolipidemizzante non è stato verificato.
In vivo è stato studiato anche l’effetto ansiolitico del cardamomo. Somministrando un estratto metanolico dei semi a ratti affetti da disturbo post-traumatico, si è osservata una riduzione dei comportamenti ansiosi.
Sono tutti dati preliminari, in quanto l’interesse per questa pianta si sta accedendo solo negli ultimissimi anni. Dati che tuttavia ci suggeriscono di tenere accesa l’attenzione su questa spezia, che forse potrà riservarci delle gradite sorprese e conferme in futuro.
Luca Guizzon
Farmacista Territoriale esperto in Fitoterapia, Farmacia Campedello
Fonti
BMC Complement Altern Med. 2018 Jan 17;18(1):18. doi: 10.1186/s12906-017-2068-6.
J Sci Food Agric. 2017 Dec;97(15):5296-5301. doi: 10.1002/jsfa.8414. Epub 2017 Jul 17.
Indian J Biochem Biophys. 2009 Dec;46(6):503-6.
Biomed Pharmacother. 2017 Mar;87:489-495. doi: 10.1016/j.biopha.2016.12.116. Epub 2017 Jan 7.
da Daniela Di Leo Naturopata | Apr 11, 2018 | Alimentazione, Ayurveda, Erboristeria, Intolleranze Alimentari, News, Rimedi Naturali, Salute
Marmellata di Kumkuat o Mandarini cinesi cotta con Magic Cooker
Nel mio giardino c’è un alberello meraviglioso di Kumkuat, rigoglioso, ogni volta che decide di dare i suoi frutti, ci regala bontà e gioia, nel profumo, gusto e colore. I suoi frutti sono pieno di succo e la sua buccia è dolcissima. Ha notevoli proprietà digestive, se lo assumiamo dopo pranzo aiuta il processo digestivo, in più lascia la bocca profumata di agrume. Ricco di Vitamina C e Flavonoidi. Possiamo fare inoltre delle centrifughe col frutto intero, tisane, marmellate, canditi, sciroppi e liquori.
Il piccolo frutto si usa intero. Il nostro Alberello è bio, senza pesticidi. Ho pensato di fare con i suoi frutti dorati, una marmellata.
Ingredienti:
- 3 Kg di frutti disossati
- 1 Kg e ½ di Zucchero
- 1 radice di zenzero fresco
- Bacche intere di Cannella pura
- Alcune bacche di Cardamomo
- Alcuni Chiodi di Garofano
- Barattoli di vetro
Procedimento:
Dopo aver raccolto i frutti, li ho messi in un recipiente per lavarli e fatti scolare, di seguito ho tolto completamente gli ossi. Pesati e calcolato lo zucchero per procedere con la cottura. Ho versato tutto in una pentola capiente e coperto col coperchio Magic Cooker. Questo coperchio ha un sistema di cottura diverso dai semplici coperchi comuni, che usiamo solitamente. Permette cotture sane, consente di cucinare più cibi allo stesso tempo nella stessa pentola, mantenendo ogni sapore di ciascun cibo, affinché i sapori non si mescolano tra loro. Ogni alimento conserverà a fine cottura il suo unico sapore. Mantiene vitamine e minerali negli alimenti. Gli zuccheri dei carboidrati si gelatinizzano, senza sprigionare i glucidi nelle mucose e nel sangue, gli zuccheri vengono liberati durante il processo digestivo intestinale a lungo rilascio. Permettendo di non danneggiare stomaco ed intestino e non alterando la glicemia. Solitamente la cottura delle confetture e delle marmellate ci costringe a stare bloccate davanti alla pentola e girare continuamente il composto per non farlo attaccare o bruciare. Con Magic Cooker, questo non accade, la marmellata cuoce da sola senza essere continuamente girata. I tempi di cottura con Magic Cooker si riducono notevolmente. Per capire se la marmellata è cotta fare la prova col piattino, versare un cucchiaino di marmellata bollente in un piattino e far raffreddare, se la marmellata non cade, significa che è pronta. A questo punto la marmellata verrà versata nei barattoli, ricoprire quasi fino all’orlo, chiudere e capovolgere a testa in giù, coprire con un panno e aspettare che raffreddi. Conservare al fresco e al buio in una dispensa. Consiglio di affiggere un etichetta sul barattolo dove andrete a scrivere il nome del frutto e la data di preparazione. Buona marmellata.
da Daniela Di Leo Naturopata | Feb 27, 2018 | Alimentazione, Ayurveda, Erboristeria, News, Salute
Chatney di kumkuat o mandarini cinesi
Buongiorno, all’entrata del mio giardino c’è uno splendido alberello di Kumkuat, ricco di frutti color arancio brillante.
Oltre a mangiarli rubacchiati alla pianta, che generosamente li dona senza alcun disagio, ho pensato di crearne una favolosa Chatney.
Ingredienti:
- 250 gr di Frutti di Kumkuat
- mezza mela gialla
- mezza cipolla
- 6 prugne secche snocciolato
- 30 gr di zucchero di canna
- 30 ml di aceto di mele
- zenzero fresco grattugiato
- mezzo cucchiaino di polvere di pepe di cayenna o pepe nero
Procedimento:
Lavare e mondare i frutti di Kumkuat e mela, sbucciare e tagliare la cipolla, snocciolare le prugne e farle a pezzettini, grattugiare lo zenzero e mettere tutti gli ingredienti in pentola. Cuocere per circa 30 minuti a fuoco moderato. Il pepe verrà aggiunto alla fine quando tutto è ancora caldo. Far consumare il composto finché non di diventi denso. A fine cottura versare la chatney in una ciotola di vetro e farla raffreddare.
La chatney può essere accompagnata a formaggi stagionati, spalmata sui crostini con aggiunta di semi di papavero o accompagnata a carni stufate e cacciagione. Si possono guarnire anche crostate salate e dolci.
Buon Dolce

da Daniela Di Leo Naturopata | Feb 27, 2018 | Ayurveda, Chakra, Salute, Yoga
Yoga una disciplina per Anima e Corpo
Lo Yoga non è una semplice ginnastica.
Chi incontra lo Yoga nella propria vita è un privilegiato, perchè fare yoga non è semplicemente muoversi da una posa all’altra o capovolgersi con la testa in giù, è semplicemente molto di più.
Il maestro che si prende cura dell’allievo, è un maestro umile e determinato, sensibile e coraggioso, compassionevole e stimolante quando insegna.
Il maestro trasmette l’amore per quello che fa, all’allievo, trasmette passione nella disciplina che insegna. E’ attento alla lezione che prepara nella pratica.
Studio Govinda è tutto questo, vieni a provare una lezione, vieni ad incontrare lo Yoga.
Ti aspetto
Studio Govinda a Terracina via Basilicata, 40