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Torta di quinoa rossa e mele all’aroma di menta fresca

Torta di quinoa e mele all’aroma di menta fresca

Una torta ricca di minerali, vitamine e alquanto proteica.

La quinoa è un alimento ipocalorico utile per la salute di cuore e muscoli ottima per chi fa sport e non vuole ingrassare, perché povera di grassi e zuccheri. La quinoa (Chenopodium quinoa) è una pianta appartenente alla famiglia delle Chenopidacee. Priva di glutine, è ricca di proteine, carboidrati e fibra alimentare.

In questa torta sono state aggiunte delle mele cotte ricche di pectina, fibra alimentare che, regolando il passaggio del glucosio dall’intestino al sangue, contribuisce a tenere sotto controllo il livello di glicemia e ne assicura un lento e continuo assorbimento. Le mele contengono una buona percentuale di vitamina C che, trasportando l’ossigeno, consente la respirazione cellulare.

Il succo delle mele, la buccia e la polpa producono un effetto tonificante se applicato sulla pelle, perché sono ricche di beta-carotene, acidi fosforici e benzoici rendendo questo frutto un vero e proprio rimedio dermatologico naturale.

Le mele contengono inoltre quercitina, un bioflavonoide con potere antiossidante che protegge i polmoni. Le fibre contenute nelle mele stimolano l’intestino pigro, e l’azoto che è utile per riprendersi dalle fatiche intellettuali, mentre il fluoro anch’esso all’interno è un elemento indispensabile per la salute dei denti, poiché inibisce l’attività di numerosi enzimi che infragiliscono lo smalto dentario e sono responsabili delle carie.

La menta piperita una pianta officinale aggiunta all’interno della torta, è ricchissima di potassio, calcio e vitamine A e C, con ulteriori proprietà digestive e rilassanti.

Come alternativa al posto delle mele, per ottenere un dolce più carico e goloso si può aggiungere del cacao amaro.

Ingredienti:
150 gr di quinoa rossa cotta
1 cucchiaio di zucchero di zucchero di canna
3 cucchiai di Dao dolce (malto di Riso)
50 ml di olio di semi
130 gr di farina integrale di grano
2 mele gialle
3 uova
1 rametto di menta piperita fresca
1 cucchiaio di amido di mais
buccia grattugiata di 1 limone bio
succo di mezzo limone
1 cucchiaino di bicarbonato
1 manciata di pinoli

procedimento:
lavare e mondare le mele, ridurle a cubetti e cuocere con due cucchiai di acqua e alcune foglioline di menta, (le altre le lasciamo per metterle nell’impasto) il tutto per 10 minuti, spegnere e far raffreddare.

Nel frattempo, procurarsi una terrina e mettere all’interno di essa 3 uova intere, lo zucchero e frullare, aggiungere la quinoa precedentemente cotta scolata e raffreddata (vi metto qui il link di come è stata cotta la quinoa per la preparazione di un’altro piatto) https://www.studiogovinda.com/wp-admin/post.php?post=4294&action=edit

Aggiungo in seguito la farina integrale, le restanti foglioline di menta, l’amido di mais, la buccia del limone, l’olio, le mele raffreddate e per ultimo il bicarbonato messo nel succo di mezzo limone e versato velocemente nell’impasto. ungere una teglia da forno (io l’ho unta col ghee, si può usare tranquillamente del burro) cospargere di farina e versare all’interno l’intero impasto. alla fine ho cosparso la superficie con una manciata di pinoli.

Cosa è l’Oṃ namaḥ Śhivaya?

Om namah Sivaya è in assoluto uno dei mantra più completi e importanti, uno dei più recitati e senza dubbio quello per eccellenza della religione induista.

È composto da ben sei sillabe, Om, Na, Mah, Si, Va, Ja che rappresentano i cinque elementi: terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Vengono considerate come le più importanti del pensiero filosofico e religioso d’oriente.

La potenza di questo mantra deriva dal fatto che fa riferimento direttamente a Dio, per la precisione a Śhiva. La traduzione letterale è “mi inchino a Śiva” oppure “sia lode a Śiva”.

Ma cosa significa Om Namah Shivaya? 

Questa espressione è formata da 3 parole:

  • Oṃ è la sillaba sacra, il suono originale che puoi trovare come prefisso nella quasi totalità dei mantra induisti. Queste due lettere riescono a potenziare gli effetti benefici
  • Namaḥ nella lingua sanscrita significa “abbandonarsi” oppure “arrendersi”. Come ti ho detto prima, quando ti ho parlato della traduzione letterale del mantra, l’atteggiamento della persona che recita è quello di inchinarsi alla divinità
  • Śhivaya fa riferimento a Śhiva, una delle divinità principali dell’induismo, colui che distrugge il falso, l’ignoranza e le cattive tendenze. Nella tradizione induista viene considerata come la figura nella quale Dio si trasforma.

I benefici dell’Oṃ namaḥ Śhivaya

Dopo aver scoperto cosa è e soprattutto quanto è importante questo mantra, ora voglio elencarti i maggiori benefici che potrai trarre dalla recitazione dell’Oṃ namaḥ Śhivaya.

Le sei sillabe, considerate miracolose, ti permettono di attivare i centri energetici del tuo corpo.

Inoltre, il diretto legame con la divinità fa sì che la tua anima venga spogliata da tutto ciò che è superfluo e tu possa tornare alla tua vera identità spirituale.

La giusta recitazione di questo mantra ti permette di tornare a come Dio ti aveva creato e questo ritorno all’origine può dare vita a veri e propri miracoli in ogni aspetto della tua realtà: salute, relazioni, lavoro e soldi.

I benefici che ne puoi trarre equivalgono agli stessi che derivano dalla meditazione e dallo yoga.

Come recitare l’Oṃ Namaḥ Śhivaya?

 

Sarai curiosa di sapere come funziona questo mantra e cosa devi fare per richiamarlo.

Ti stupirai, ma non avrai bisogno né di ritagliarti un momento preciso della giornata, né tanto meno di esercizi particolari o posizione complicate.

L’unica azione che devi fare è quella di ripetere il mantra. Puoi farlo quando e dove vuoi: sei totalmente libera di scegliere.

Visto che all’inizio dell’articolo ti ho parlato di musica, voglio anche consigliarti qual è il modo migliore per sfruttare a pieno i benefici di questo mantra.

Come per tutta la pratica dello yoga, scegli uno spazio silenzioso e confortevole. Puoi optare per casa tua ma anche all’esterno va bene. Mettiti nella posizione più comoda possibile per te e inizia a recitare.

Inizialmente fallo a bassa voce e pian piano aumenta il tono.

Un ulteriore consiglio che voglio darti per far sì che la recitazione sia la migliore possibile, è quello di far partire la registrazione originale del mantra. L’ascolto ti darà l’impressione di partecipare al canto insieme ad altre persone e potrai ascoltare la giusta pronuncia delle parole.

Devi inoltre sapere che secondo la tradizione questo Mantra dovrebbe essere cantato 108 volte affinché possa cancellare tutto ciò che di negativo influisce nella tua vita e per far sì che la tua salute, la tua fortuna e il tuo benessere migliorino.  

Immagino che ti stai chiedendo perché proprio 108 volte.

Śiva viene considerato il signore dei 9 pianeti e siccome questi si muovono attraverso i 12 segni del sole, la moltiplicazione di questi due numeri dà come risultato appunto 108.

Conclusioni

Abbiamo visto cosa è il mantra Om namah Shivaya, come si recita e i benefici che è in grado di donare per il raggiungimento di un perfetto benessere psicofisico.

Adesso non resta altro che provare!

Mettiti comoda e lasciati trasportare da questo mantra. E non dimenticarti di scrivermi le tue impressioni in un commento qua sotto: ci tengo!

Namasté

Spezie e Dosha

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In Ayurveda, le spezie hanno un ruolo sostanziale.
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Chi siamo

Siamo Daniela Di Leo Naturopata e Yogini ed insieme a Roberto Santoro Terapista di Ayurveda Tradizionale abbiamo fondato “Studio Govinda” per diffondere la conoscenza del massaggio, della Naturopatia, dello Yoga e della cultura Olistica che portiamo avanti con iniziative, culturali, artistiche dedite al benessere.

Operiamo sul Benessere psico fisico, corpo e mente e come mantenere questo benessere, nella sua interezza, agendo come soltanto il pensiero olistico sa fare.
Olos proviene dal greco Olos / όλος, la totalità, la globalità. Corpo, Mente e Spirito sono collegati fra loro, così anche la nostra salute è collegata a questo ciclo, la Naturopatia segue questo con le sue specializzazioni e le sue competenze.
Studio Govinda è massaggi terapeutici, yoga, naturopatia e non solo, trattiamo argomenti importanti su tematiche diverse come, l’Alimentazione e le Intolleranze

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Le spezie

Le spezie si differenziano dal loro sapore: Dolce, Acido, Salato, Piccante, Amaro e Astringente.
Secondo la filosofia Vedica, aiutano a raggiungere un equilibrio di corpo e mente,
in un pasto dovrebbero esserci tutti i gusti. Infatti ognuno di essi ha un ruolo fondamentale per la normale fisiologia organica.

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Porridge di Cachi e Avena

Porridge di Cachi e Avena

Porridge con Cachi e Avena

Il Cachi è un frutto autunnale, come alimento lavora sul Polmone e sull’Intestino Crasso, elimina il muco, emostatico, disseta, espettorante, nutre e da energia, ricco di vitamina C.

In Autunno gli organi deputati sono il Polmone e l’Intestino Crasso, organi incaricati alla depurazione. Gli altri ingredienti li trovi all’interno della ricetta.

Ingredienti:

2 Cachi maturi

1 bicchiere di Acqua

4 cucchiai di fiorcchi d’Avena

1 pizzico di cannella e zenzero in polvere – 3 bacche di Cardamomo aperte

1 cucchiaio e mezzo di semi di Lino

Versare l’acqua in un pentolino antiaderente con l’Avena, accendi a fuoco basso, nel frattempi monda i cachi e mettili a pezzi nel pentolino, alza il fuoco e porta a bollore, fai cuocere per 3 minuti il tempo di far rapprendere un pochino e far ammollare i fiocchi d’Avena, dopo 2 minuti aggiungi le spezie e continua a girare, trascorsi altri 2 minuti aggiungi i semi di Lino e fai cuocere per altri 4 minuti il tempo che i semi di Lino rilascino le mucillagini (ottimo per la Stipsi e la pulizia intestinale).  Trascorsi i tempi spegni e lascia ancora qualche minuto affinchè si rapprenda tutto. Si può magiare calda come colazione al mattino o come spuntino nelle giornate fredde, anche tiepida o a temperatura ambiente.

Ricetta di Daniela Di Leo Naturopata e Insegnante di Yoga

 

Mudra del Sè Interiore o Atmanjali Mudra – Cos’è e come si Pratica

Mudra del Sè Interiore o Atmanjali Mudra – Cos’è e come si Pratica

Mudra del Sè Interiore o Atmajali Mudra – Cos’è e come si Pratica

Porre le mani nelle Mudra quando ci sentiamo stanchi, irrequieti, stressati, depressi, è un modo per riportare equilibrio tra corpo e mente.
I ritmi della vita spesso ci portano nella confusione mentale nella stanchezza fisica, creando dento di noi malessere.
Le Mudra ci ricaricano fisicamente e mentalmente, apportano pace e tranquillita .

Bastano pochi minuti al giorno per armonizzare mente e corpo. Trova uno spazio tranquillo per te e poniti in meditazion,e pochi minuti ti riporteranno nella quiete mentale e nel rilassamento fisico, sbloccando l’energia congesta.

Cosa ci raccontano le nostre Mani.

Il Pollice rappresenta l’Elemento Fuoco, il suo compito è quello di riportare in equilibrio le energie del fisico.

L’Indice rappresenta l’Elemento Aria, il suo compito è quello di unire e coordinare pensiero e creazione.

Il Medio rappresenta l’Elemento Etere, il suo compito è quello di consentire l’Armonia mente-corpo.

L’Anulare rappresenta l’Elemento Terra, il suo compito è quello di darci la forza per salvaguardare noi stessi e ciò che ci appartiene, così la nostra sicurezza.

Il Mignolo rappresenta l’Elemento Acqua, il suo compito è quello di sviluppare le capacità di relazionarci con l’altro.

Mudra del Sè Interiore o Atmanjali Mudra

Mudra di riverenza e amore. Rigenera il corpo da energia, forza e vitalità, illumina la mente e promuove l’equilibrio.
Porre le mani l’una davanti l’altre, unire i polpastrelli degli indici, medi, anulari, mignoli, poi unire i polpastrelli dei pollici e avvicinarli agli indici, rimane uno spazio all’interno delle mani, dove passerà luce.

Ora porta i palmi dapprima davanti alla fronte, inizia a respirare profondamente e crea pace dentro di te.
Dopo tre respiri fai scendere le mani sotto il mento all’altezza del petto e medita in silenzio, non pensare a nulla, immergiti nel puro silenzio della tue mente e portalo al corpo, abbandonati semplicemente, stai e respira.
Puoi stare dai tre minuti ai cinque minuti, fino ad arrivare col tempo a quindici minuti e ripeti da una a tre volte al giorno. buona meditazione.
Namaste

Testo scritto da: Daniela Di Leo Naturopata ed Insegnante di Yoga