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Mudra del Sè Interiore o Atmanjali Mudra – Cos’è e come si Pratica

Mudra del Sè Interiore o Atmanjali Mudra – Cos’è e come si Pratica

Mudra del Sè Interiore o Atmajali Mudra – Cos’è e come si Pratica

Porre le mani nelle Mudra quando ci sentiamo stanchi, irrequieti, stressati, depressi, è un modo per riportare equilibrio tra corpo e mente.
I ritmi della vita spesso ci portano nella confusione mentale nella stanchezza fisica, creando dento di noi malessere.
Le Mudra ci ricaricano fisicamente e mentalmente, apportano pace e tranquillita .

Bastano pochi minuti al giorno per armonizzare mente e corpo. Trova uno spazio tranquillo per te e poniti in meditazion,e pochi minuti ti riporteranno nella quiete mentale e nel rilassamento fisico, sbloccando l’energia congesta.

Cosa ci raccontano le nostre Mani.

Il Pollice rappresenta l’Elemento Fuoco, il suo compito è quello di riportare in equilibrio le energie del fisico.

L’Indice rappresenta l’Elemento Aria, il suo compito è quello di unire e coordinare pensiero e creazione.

Il Medio rappresenta l’Elemento Etere, il suo compito è quello di consentire l’Armonia mente-corpo.

L’Anulare rappresenta l’Elemento Terra, il suo compito è quello di darci la forza per salvaguardare noi stessi e ciò che ci appartiene, così la nostra sicurezza.

Il Mignolo rappresenta l’Elemento Acqua, il suo compito è quello di sviluppare le capacità di relazionarci con l’altro.

Mudra del Sè Interiore o Atmanjali Mudra

Mudra di riverenza e amore. Rigenera il corpo da energia, forza e vitalità, illumina la mente e promuove l’equilibrio.
Porre le mani l’una davanti l’altre, unire i polpastrelli degli indici, medi, anulari, mignoli, poi unire i polpastrelli dei pollici e avvicinarli agli indici, rimane uno spazio all’interno delle mani, dove passerà luce.

Ora porta i palmi dapprima davanti alla fronte, inizia a respirare profondamente e crea pace dentro di te.
Dopo tre respiri fai scendere le mani sotto il mento all’altezza del petto e medita in silenzio, non pensare a nulla, immergiti nel puro silenzio della tue mente e portalo al corpo, abbandonati semplicemente, stai e respira.
Puoi stare dai tre minuti ai cinque minuti, fino ad arrivare col tempo a quindici minuti e ripeti da una a tre volte al giorno. buona meditazione.
Namaste

Testo scritto da: Daniela Di Leo Naturopata ed Insegnante di Yoga

Yoga e Massaggi a Studio Govinda

Yoga e Massaggi a Studio Govinda

Yoga e Massaggi a Studio Govinda

Salve mi chiamo Daniela Di Leo, oggi Naturopata, Insegnante di Yoga, Artista in Pittura su stoffa, Decoratrice di Vetri e Mosaici, Erborista, Esperta in Cucina Naturale.

Presso il nostro studio, (Studio Govinda di Daniela e Roberto) esercitiamo pratiche di Yoga e Massaggi.


La mia curiosità nel settore olistico è sempre in fermento, studio continuamente e mi applico in tecniche di Ayurveda (Abyangam, Pulizie Orali, Massaggio Intestinale, Cucina Vedica – Tridoshica).

Tecniche MTC (medicina tradizionale cinese e tecniche complementari: Coppettazione, Guasha, Moxibustione, Fior di Pruno), studio infiniti protocolli sul dolore e infiammazione (Coxalgia, Coxoatrosi, Cervicalgie,ombosciatalgia, Infiammazioni e dolori alle articolazioni della Spalla, Braccio, Polso, Anca, Gamba, Ginocchio, Caviglia), Riflessologia Plantare Avanzato (con tecniche complementari aggiuntive di Riflessologia Zonale),Terapia Craniosacrale Osteopatica Bioenergetica.

Il Lavoro che svolgo con le lezioni di Yoga è accurato e meticoloso, cosi come faccio con le tecniche dei massaggi (nel cucire addosso alla persona il massaggio specifico alle sue esigenze.

Con lo Yoga, cerco allo stesso tempo di costruire la lezione e la tecnica, che stabilirò attraverso un’attenta anamnesi, conforme alle proprie esigenze dell’allievo.

Nello Studio Govinda , si respira aria di Amore, Tranquillità, Professionalità.

  

Chi sceglie di venirci a tovare e affidarsi a noi, è perchè sente l’ambiente confortevole e in qualche modo si sente a casa, protetto e fiducioso di essere nelle giuste mani.

                                              

Ho praticato per anni tecniche di Meditazione e Introspezione consapevole, questo mi da la possibilità di poter aiutare chi ha deciso di voler arricchire al meglio la propria vita.
Il bagaglio personale e professionale è il fiore all’occhiello di Studio Govinda, sono e siamo pronti ad accogliere chi ne ha bisogno.
Con Infinito amore Daniela Di Leo

                  

Yoga in Gravidanza a Studio Govinda

Yoga in Gravidanza a Studio Govinda

Yoga in Gravidanza

Perchè far yoga in gravidanza aiuta la mamma e il bambino

Fare una pratica fisica fin dall’inizio della gravidanza (a meno che non ci siano problemi, meglio aspettare la fine dei primi tre mesi) aiuta a mantenere condizioni migliori di salute del corpo e della mente.

Lo Yoga è senz’altro una tecnica dai grandi benefici e se ben fatto, non presenta controindicazioni.
L’assenza di sforzi fisici e la ricerca dell’equilibrio, garantisce ai muscoli un lavoro morbido, senza essere sottoposti a sforzi bruschi. Anzi permette di liberare tensioni, attraverso il rilassamento, e l’ascolto del Respiro, che lentamente diverrà progressivamente più ampio e profondo e che andrà a guidare il movimento e il mantenimento delle pose.
Lo Yoga, rilassa, combatte lo Stress, aiuta a controllare la Respirazione, che tenderà a rilassare la muscolatura, specie quella addominale, spesso molto tesa da impedire il normale abbassamento del diaframma e bloccare il fluire del respiro e della circolazione.
Le tecnide dello Yoga per la Gravidanza, sono basate sull’ascolto del corpo, sull’equilibrio dei due emisferi del cervello (Sinistro=Analitico/Destro=Intuitivo), nella mamma favorisce la percezione, la regolarizzazione dei bioritmi corporei, l’ascolto ancor più percettivo interiore ed esteriore, quindi anche un ascolto maggiore ed emozionale col bimbo.

Articolo di Daniela Di Leo
Naturopata ed Insegnante di Yoga

Nadi Sodhana

Nadi Sodhana



Pranayama per calmare mente e corpo e purificare il Prana

Il termine sodhana significa “pulire” o “purificare”, quindi nadi sodhana è una pratica tramite la quale vengono purificati e decongestionati i canali pranici. È praticata alternando l’inspirazione e l’espirazione tra la narice sinistra e quella destra, influenzando così le nadi Ida e Pingala e portando equilibrio ed armonia in tutto il sistema. Questa pratica quotidiana può essere usata per rivitalizzare le energie praniche e per mantenere l’equilibrio tra corpo e mente nella vita quotidiana.

Tecnica: assumere una posizione meditativa comoda o Sukhasan (posizione piacevole o gioiosa) chiudere gli occhi, espirando vuotiamo i polmoni e praticando inspiriamo con la narice sinistra otturando con il pollice la narice destra. Alla fine dell’inspirazione chiudiamo entrambe le narici, blocchiamo il respiro per uno o due secondi e poi, tenendo otturata la narice sinistra, espiriamo attraverso la narice destra. Quando i polmoni sono vuoti, inspiriamo immediatamente attraverso la narice destra tenendo chiusa la sinistra. Alla fine dell’inspirazione chiudiamo entrambe le narici, tratteniamo il respiro per uno o due secondi, poi apriamo la narice sinistra ed espiriamo. Quando i polmoni sono vuoti inspiriamo immediatamente attraverso la stessa narice e così di seguito. L’inspirazione e l’espirazione devono essere fatte in modo lento, profondo ed equilibrato. Il viso è rilassato, principalmente attorno agli occhi, sulla fronte, sulle labbra, sul mento; rilassare la mascella, la lingua, la gola ed il collo. Se dopo qualche minuto avvertiamo calore al viso, ciò indica che la respirazione cellulare è stata stimolata e che il pranayama ha raggiunto uno dei suoi scopi: ricaricare le cellulari con il nuovo prana. Se si avvertono capogiri, è un segnale di massima ossigenazione, si può terminare e respirare naturalmente con l’addome, senza forzare la respirazione. Stenderci in Savasana e rilassare tutto il corpo.

La pratica regolare di questo Pranayama, purifica le nadi in poche settimane. Nadi Sodhana migliora la circolazione ossigenando il sangue e regolandone l’equilibrio acido-alcalino; rinforza il corpo e aumenta la resistenza agli opposti (caldo-freddo) e quindi alle malattie da raffreddamento; sintonizza i due emisferi celebrali, tonifica il sistema nervoso. Purifica le nadi ed equilibra Ida e Pingala; dona calma e leggerezza alla mente.



Nadi Sodhana

Meditazione sullo Yantra: del 1 Chakra MULADHARA

Meditare sullo Yantra: del 1 Chakra

Sintonizzarsi sul Chakra Radice – MULADHARA

Meditare sull’immagine del chakra della radice, o yantra, mentre si recita il mantra LAM, stabilizza corpo e mente collegando l’emisfero cerebrale visuale (destro) a quello verbale (sinistro).

Meditare sullo Yantra:

1. Trovate un posto tranquillo per la vostra meditazione. Accendete incenso e candele. Collocate su un tavolo un panno pulito bianco, stabilite il vostro Sankalpa (l’intenzione nella Meditazione) e disegnatevi e colorate lo  Yantra, o se volete lo fotografate e/o stampate. Quindi appoggiateci sopra lo Yantra, in modo tale che si trovi appena al di sotto del livello del vostro sguardo quando sarete seduti.
2. Ora sedetevi in posizione comoda in sukhasana o posizione piacevole, se possibile a gambe incrociate e con la schiena eretta, praticare il respiro profondo per 5/10 Minuti, e lasciate che il respiro si stabilizzi.
3. Con gli occhi semichiusi, fissate i quattro petali dello yantra. Partite da quello in alto a destra e scendete lentamente procedendo in senso orario.
4. Dopo diverse rotazioni, puntate lo sguardo sul quadrato giallo, il simbolo dell’energia terrestre. Muovete gli occhi in senso orario da un angolo all’altro; i quattro angoli del quadrato corrispondono ai quattro angoli della terra e ai quattro punti cardinali.
5. Focalizzate l’elefante nero, simbolo di forza, radicamento e dei vostri bisogni fondamentali di sopravvivenza. L’elefante è associato a Ganesha, la divinità induista in grado di rimuovere gli ostacoli e custode del primo chakra.
6. Portate la concentrazione al carattere sanscrito LAM, mantra dell’elemento terra. Ripetetelo mentalmente finché concentrate lo sguardo sulla sua forma.
7. Fissate il triangolo con il vertice rivolto verso il basso al centro del quadrato. Simboleggia la natura discendente dell’energia muladhara. I suoi angoli raffigurano il punto di partenza dei canali energetici delle tre nadi principali.
8. Alla fine, indirizzate lo sguardo sul serpente attorcigliato che rappresenta l’infinito potenziale energetico che riposa addormentato in questo chakra.

Dopo aver meditato per almeno venti minuti, aprite gli occhi. Ripetere la meditazione ogni giorno.

Quando avete acquisito un’adeguata confidenza con lo yantra da riuscire a visualizzarlo senza guardarlo, sedetevi in posizione di meditazione con la schiena dritta, chiudete gli occhi e portate l’attenzione alla base della spina dorsale. Visualizzate lo yantra come uno schema energetico collocato in questo punto. Percepite i suoi raggi che si spargono verso l’esterno e percepite mentalmente il mantra LAM.

Rimanete seduti in meditazione per almeno mezz’ora.

Garudasana o posa dell’Aquila

Garudasana o posa dell’Aquila

Garudasana è una asana che lavora sui due aspetti energetici del corpo: quello yin, femminile, lunare e quello yang, maschile, solare. È importante quindi, per bilanciare i due aspetti fisico ed energetico, eseguire la posizione per la stessa durata da entrambi i lati. Inizia sempre dal sinistro, il lato lunare, recettivo.

Benefici:

Rinforza i muscoli di gambe e braccia
Riduce i sintomi della sciatica
Allunga e stira le spalle, le braccia e la parte alta della schiena
Migliora l’equilibrio e la coordinazione, l’attenzione e la concentrazione della mente.

Sconsigliata a chi ha lesioni importanti nella zona delle ginocchia o delle caviglie. E’ severamente controindicata anche nel caso di infortuni o protesi recenti alle anche.