Nel tantrismo, noi mettiamo in gioco, senza sosta, l’integralità dell’essere umano e questo, senza far distinzione tra puro ed impuro, bellezza e bruttezza, bene e male perché tutte le coppie di opposti si dissolvono nel divino.
Nessuno è privo delle più nere pulsioni così come, nessuno è privo delle capacità più sublimi: noi cominciamo a comunicare con il divino, che è in noi, proprio quando accettiamo, completamente, lo spettro intero dei nostri pensieri e delle nostre emozioni.
Ogni bellezza ha la sua parte d’ombra, le è intriseca, le è necessaria e se noi, anzichè accettare quell’ombra appunto come parte della bellezza, la temiamo e cerchiamo di scacciarla, allora ci inaridiamo e ci allontaniamo da noi stessi.
(Daniel Odier)