Per contatti telefonale al 333 6447527

Si chiama Vasishthasana ed è un asana di equilibrio che coinvolge attivamente il “core”. Richiede concentrazione e forza muscolare ma non è difficile.


Yoga per modellare addome e punto vita basta un asana

 Credits: RED!

Volete un addome piatto, modellato e un punto vita più tonico e snello? Bisogna far lavorare globalmente la muscolatura addominale, includendo quindi anche gli obliqui, che “disegnano” e definiscono proprio la fascia al di sopra dei fianchi. C’è una posizione yoga che fa per voi, perché coinvolge attivamente il “core” e anche gli addominali obliqui: è Vasishthasana, l’asana del saggio Vasishtha.

Come tutte le posizioni yoga di equilibrio su braccia e gambe, Vasishthasana ha il pregio di bruciare il grasso del girovita, oltre a migliorare forza, stabilità, propriocezione, concentrazione, controllo di sé e autostima.

Come si esegue
La descrive l’insegnante internazionale Stefania De Mitri nel suo libro “Yoga, tutte le posizioni di inversione e in equilibrio” (edizioni Red!), sottolineandone le innumerevoli potenzialità benefiche. Per eseguire l’asana posizionatevi a terra sul fianco sinistro, con il busto sollevato e sorretto dalla mano sinistra, che sta appoggiata al suolo con il gomito teso. Estendete le gambe, portandole una sopra all’altra e allineate al busto, e inspirando contraete gli addominali, sollevate il bacino verso il soffitto e raggiungete quella che nel fitness classico si chiama “plank obliqua”: gambe, tronco e testa sono allineate. Il braccio destro si apre verso il soffitto, lo sguardo ne segue la mano, mentre la mano sinistra preme sul pavimento e il peso si scarica sul braccio sinistro e sulla parte esterna del piede sinistro. Non rilassate gli addominali né i glutei, per non inarcare la schiena e non spingere all’indietro il sedere. Rimanete in posizione concentrate, respirando in modo regolare e lento. Poi ripetete sull’altro lato.

Le varianti per le più allenate

Di quest’asana esistono alcune varianti, adatte se siete già allenate: le accomuna infatti una maggiore instabilità corporea, perché la posizione della gamba superiore viene variamente modificata, rendendo più difficile il mantenimento dell’equilibrio.
In Baddha Vasishthasana la gamba superiore si flette all’indietro e il braccio superiore, anziché rimanere teso verso l’alto, ne afferra il piede. In Eka Pada Vasishthasana rimane inalterato l’assetto della parte alta del corpo, ma la gamba superiore si piega e la pianta del piede viene appoggiata sull’interno coscia di quella inferiore. In Utthita Eka Pada Vasishthasana, infine, si parte dalla posizione yoga precedente, si afferra il piede superiore con la mano libera e si estende il ginocchio, portando la gamba tesa verso l’alto.