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Corso di Filosofia Socratica

Domenica 14 ottobre, inizia il secondo corso di Filosofia con la dott.ssa Giuseppina Piras presso Studio Govinda in via Basilicata, 40 a Terracina.

Il primo Corso di Filosofia eseguito nell’anno 2017/2018 ha riscosso un grande successo.

Il gruppo si rende partecipe a tutto tondo nelle sessioni, sviluppa grande consapevolezza del proprio essere e grande capacità di approfondire quello che la Filosofia rende migliore la capacità di espressione e di comprensione di sé e dell’altro. Il lavoro che si fa nel corso rende la persona partecipe della propria vita al cento per cento.

Il ritorno a ritroso nel tempo attraverso lo studio Filosofico, permette di ritrovarsi nel carattere e nei comportamenti svolti finora, capendo meglio la vita nella gestione personale.

Il metodo Socratico è quanto si svolge nel Corso, ed è appunto un metodo dialettico d’indagine filosofica basato sul dialogo. Viene descritto per la prima volta da Platone nei Dialoghi. Data la sua natura è chiamato anche “maieutico”.

l termine maieutica, dal greco maieutiké (sottinteso: téchne), significa “arte della levatrice” (o “dell’ostetricia”) e designa il metodo socratico così come è esposto da Platone nel Teeteto. L’arte dialettica, cioè, viene paragonata da Socrate a quella della levatrice: come quest’ultima, il filosofo di Atene intendeva “tirar fuori” all’allievo pensieri assolutamente personali, a differenza di quanti volevano imporre le proprie vedute agli altri con la retorica e l’arte della persuasione (Socrate, e attraverso di lui Platone, si riferiscono in questo senso ai Sofisti).

 

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Crostini con crema di Cavolo Siciliano o cavolo nero e Zucca lunga siciliana

Lessare le foglie di Cavolo, scolare l’acqua in eccesso e stufare in padella con aglio, olio e sale, aggiungere cumino, zenzero e pepe.
Sbucciare la Zucca, tagliarla a fettine e stufare in padella con olio, porro, curcuma e sale.
A fine cottura cavolo e zucca si frullano insieme.

Tostare del pane integrale e cospargere la crema sopra.

Mmmm una delizia.

Ricetta di Daniela Di Leo Naturopata

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Riso basmati con Canocchie al profumo di Zenzero

Ingredienti per 2 persone:

10 cucchiai di Riso basmati
16 canocchie fresche
Radice di zenzero fresco 3 cm
Sale himalayano 1 pizzico
Olio Evo 2 cucchiai
1 pizzico di Curcuma, Cumino e Pepe nero in polvere
1 spicchio di Aglio
Prezzemolo fresco a piacere

Procedimento:

Far scaldare in padella l’olio e l’aglio, dopo poco aggiungere lo zenzero grattugiato, in un secondo tempo le canocchie fresche, dopo qualche minuto versare in padella 10 cucchiai di riso
precedentemente sciacquato in acqua fredda.

Prima di pulire le canocchie ho messo a cuocere del brodo di pesce, che userò poco per volta per cuocere il riso.
Aggiungere a fine cottura le spezie, mantecare e aggiungere il prezzemolo tritato. Buon appetito

Ricetta di Daniela Di Leo Naturopata

 

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Mudra i gesti dell’Anima – Matangi Mudra

Matangi Mudra o gesto della Dea Matangi

Questo Mudra simboleggia il rapporto con la Dea Madre.

Mudra (in sanscrito: मुद्रा) significa letteralmente “sigillo”, “marchio” o “gesto”, è un gesto simbolico usato nei rituali tantrici sia di tradizione induista che buddhista. I mudra vengono eseguiti con le mani, assumono un valore simbolico, rituale ed energetico, stimolano diverse parti del corpo e migliorano l’ossigenazione cellulare e l’energia vitale.

Nello Yoga i Mudra si utilizzano per facilitare la canalizzazione ed il flusso dell’energia nelle mani e di tutto il corpo. La pratica dei Mudra permette di aumentare notevolmente la concentrazione e di portare lo sguardo all’interno. Alcune zone della mano sono infatti direttamente collegate a determinate aree del cervello, che inviano messaggi di attivazione e di sblocco del flusso di vitalità nelle aree del corpo. L’energia si libera e scorre, rimuovendo tossine ed armonizzando corpo e mente.

Come si praticano i Mudra

Nello Yoga ci si mette prevalentemente seduti nella posizione del loto o sempre a terra a gambe incrociate, e si utilizzano nella meditazione e nel respiro consapevole, per canalizzare il flusso del prana che scorre in tutto il corpo. Si utilizzano inoltre nella pratica Yoga durante le asana.

Oggi descriverò il Matangi Mudra o gesto della Dea Matangi

Questo Mudra simboleggia il rapporto con la Dea Madre.

Come si pratica

Unire le mani all’altezza dello stomaco, i palmi delle mani sono uno verso l’altro con le dita rivolte verso l’alto. Le dita della mano destra vengono intrecciate con quelle della sinistra, ad eccezione dei medi che restano dritti ed uniti.

I benefici del Mudra

Questo mudra rafforza l’apparato respiratorio in particolare nel plesso solare e equilibra le energie in questa zona. Stimola l’elemento legno, che è attribuito ad un nuovo inizio e all’elemento terra, ottimo da praticare in Autunno, che conferisce profondità alla vita. Il Mudra di Matangi coinvolge positivamente le attività di cuore, stomaco, fegato, duodeno, colecisti, milza, pancreas e reni.

Calma tachicardia, spasmi, ansia, migliora la digestione, rilassa il corpo e la mente e le tensioni del viso. Rilassa le tensioni interne legate alla digestione. Questo mudra rilassa anche i dolori diffusi nel corpo e le tensioni del viso.

Quando si pratica il Mudra

Praticare al bisogno, per tre o quattro volte al giorno per quattro minuti. Oppure durante la giornata quando si ha il desiderio di starsene un pò in silenzio con sé stessi e rilassarsi.

Articolo scritto da Daniela Di Leo Naturopata e Teacher Yoga